Il topo di Bologna

Il Topo di Bologna

Testo di Roberto Vespasiani

 

1) Vivevo tra i binari e i treni di Bologna
Con gatti, ratti e orari … ma meglio di una fogna
Avevo per amici invisibili signori
Una briciola per me saltava sempre fuori.

Finché all’improvviso d’estate fugge il sole
Son fischi di sirene passati quei fragori
Un calpestio di passi e di scarpe con le suole.

2) Da lì ho girato in tondo per strada e sotto i ponti
È grande questo mondo; mare, pianura e monti
Ho trovato anche una tana nella mela su una torre
Vicino a una gemella tra gente che rincorre

Persone sempre chic tra dollari e miserie
Ma poi dopo un’estate il sole fugge e corre
Di nuovo le sirene e un mucchio di macerie.

3) È la in estremo oriente che ho avuto un’altra tana
Ancora treni e orari ma metropolitana
Lavoro e poco svago quello era un po' per tutti
È storia di un respiro e cadon come frutti

Sirene anche stavolta ma adesso senza crolli
Il sole s'è nascosto di nuovo a belli e brutti 
La vita è stata colta da pochi tipi folli

4) Non credo che la vita sia cambiar sempre dimora
davvero una fatica dall’alba all’ultim’ora
così ho preso casa tra i sorrisi dei bambini
profumano di viola e mi portan formaggini

Domani è un gran bel giorno, 
Beslana è la città
a scuola si ritorna 
e una festa si farà.

Non voglio più veder coprirsi ancora il sole 
Ti prego con il cuore, 
oh Dio che salvi le persone.

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