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2. TERRA E PACE |
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7. IL MONDO CHE VORREI |
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10. HALLELUJAH |
11. LA DIFESA |
12. BALLATA DELLA SPERANZA |
13. ARRIVA IL RIMAIOLO |
14. MAGO LINGUAGGIO (Gino Strada) |
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1. CARLO CUOR DI CORAGGIO (Ispirato alla storia per ragazzi di Francesco Vintrici)
 1. C'era una volta un Re che si chiamava Carlo Se un bimbo era ammalato correva per curarlo I sudditi contenti di avere per sovrano Un medico speciale che ti prende per mano. RIT. Vola Carlo come fa una rondine Vola veloce come se fossi un fulmine Devi raggiungere la casa di Gino Che vuol guarire come ogni bambino 2. Un giorno il Re Spavaldo che vuole una vittoria Lo sfida a far battaglia per scrivere la Storia Ma Carlo non lo ascolta perché ai suoi bambini Non servono le guerre ma solo dei vaccini. RIT. Vola Carlo come fa una rondine Vola veloce come se fossi un fulmine Devi raggiungere la casa di Gino Che vuol guarire come ogni bambino 3. Fu chiaro a tutti da allora il messaggio E lo chiamarono Cuor di Coraggio Così si poté tutti vivere in pace Anche chi non ne era capace RIT. 2 Vola Carlo ora che sei una rondine Vola veloce metti tu le cose in ordine Quando sei stanco puoi posarti sul glicine Questa è una fiaba con la tua immagine Questa è una fiaba con la tua immagine
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2. TERRA E PACE La terra è di tutti La terra è di ognuno; Dei bianchi e dei brutti, Dei gialli e del bruno.
È tutta rotonda E sembra una palla; Il sole la inonda E nel cielo sta a galla.
C’è il lago e anche il monte, Il mare e la neve; C’è il fiume col ponte E un cavallo che beve.
L’uomo la abita In case e città; Il vento ci alita E la pioggia ci va.
Peccato che terra Faccia rima con guerra E quando la fanno È proprio un gran danno;
Per fare la pace Verde come una foglia Devi esser capace E ci vuole la voglia.
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3. CON UNA FOGLIA

1) Prendi una foglia e mettila sul cuore non importa il colore o il profumo; prendi una foglia ed esprimi il desiderio "Io voglio la pace sul serio, io voglio la pace sul serio". Con una foglia appoggiata sul cuore avremo un mondo di un solo colore; e con il rosso il giallo ed il blu avremo una gioia di più, avremo una gioia di più. 2) Se tutto il mondo seguirà il consiglio che parla diritto al cuore; la gente griderà davvero: "Il domani ora non è più nero, il domani ora non è più nero". Con una foglia appoggiata .... 3) Poi tutti insieme in tutte le città nei paesi, nel mare e nel cielo faremo una grande catena e vedrai ne valeva la pena e vedrai ne valeva la pena. Con una foglia appoggiata ...
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4. ABBECEDARIO

A come armatura, Annibale ed altura BI come bagaglio, barattolo e bavaglio CI come cavallo che correndo va al castello DI di dromedario che sul dorso porta Dario.
Tutto intero l’alfabeto ti fa dire ciò che vuoi Incrociando all’infinito puoi ottenere mucca e buoi.
Con E ci inizia l’epoca che esce, entra ed evoca Con EFFE di farfalla si va a fondo se c’è falla La GI di gatto e gallo sa dipingere col giallo L’ACCA è sempre zitta perciò non va mai detta.
È incontrandosi che nasce tutto il bello della vita Da quando siamo in fasce è iniziata una partita.
Con I di impossibile ci inizia anche introvabile Con ELLE di lampone la lampada e il limone Iniziano con EMME Mantova e Milano Mentre con la ENNE sia Napoli che nano.
Tutto intero l’alfabeto ….
La O di ottovolante fa ogni orco orripilante PI di pazza e pozza anche in pezza, pizza e puzza Strana poi la QU di quadro con la u è doppia in soqquadro E la ERRE di Ravenna è regina sopra una renna.
È incontrandosi che nasce ….
C'è la ESSE di quel sasso proprio mentre fai un sorpasso Con la TI la terra ha inizio come torre, tazza e tizio Con la U ci nasce l’uovo ma anche l’urlo di quell'uomo Con la VI la vela veleggia e una volta vedrai che volteggia.
Tutto intero l’alfabeto ….
ZETA di zappa, di zeppa e di zippa è sempre zoppa e si mangia la zuppa l’Abbecedario sembra proprio finito ma dai bambini il mondo è riempito così che con W, JEY, ICS, YPSOLON, KAPPA di tutto il mondo facciamo la mappa meglio se tutti un po’ ci capiamo così che la guerra volendo evitiamo.
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5. SE SULLA TERRA

1) Se sulla terra sparisse il ferro Non ci sarebbe la ferrovia Se sulla terra sparisse il gallo Non ci sarebbe la galleria
RIT. Ma per fortuna che sulla terra Quello che c’era si trova ancora E tra i bambini di far la guerra Non c’è nessuno che vede l’ora 2) Se sulla terra sparisse il sale Non ci sarebbe la salumeria Se sulla terra sparisse il pane Non ci sarebbe la panetteria
RIT. Ma per fortuna che sulla terra … 3) Se sulla terra sparisse il prato Non ci sarebbe la prateria Se sulla terra sparisse il bosco Non ci sarebbe la falegnameria Ma per fortuna che sulla terra … Se qualcuno non capisce sai che c’è Glielo spiego con le buone insieme a te È sicuro che stavolta volta capirà 4) Se sulla terra sparisse il latte Non ci sarebbe la latteria Se sulla terra sparisse il libro Non ci sarebbe la libreria
RIT. Ma per fortuna che sulla terra … 5) Se sulla terra non ci fosse un bimbo Non ci sarebbe più l’allegria Se sulla terra non ci fosse un bimbo Non ci sarebbe più la fantasia Se sulla terra non ci fosse un bimbo Non ci sarebbe più la poesia
Ma sulla terra qui non si imbroglia Tanti bambini corrono in tondo Di esser triste nessuno ha voglia È la fortuna di questo mondo
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6. RAONI, IL GRANDE CAPO INDIO

1) Raoni il grande capo e la sua tribù vivevano in un bosco vicino al Perù. Avevano capanne senza tivù e non chiedevan di più. Tutto il giorno nella foresta tra tanti amici, che bella festa ! Con la faccia dipinta e contenta e nell’aria un profumo di menta. RIT. Corri Raoni ,corri La tua foresta la salviamo anche noi. Forza, torna a cantare Hai nuovi amici e fidarti tu puoi.
2) Poi un bel giorno, oh che spavento, vennero i Bianchi, eran più di duecento. Si sentiva un rumore tremendo: la natura dava posto al cemento. Grandi alberi cadevano a terra come soldati che vanno alla guerra. Non c’è più quel profumo di menta e gli Indios dalla faccia contenta. RIT.
3) Gli animali della foresta con degli Indios quello che resta hanno bisogno del nostro aiuto per ritrovare quello che hanno perduto. Loro non voglion case o denaro e nemmeno qualcosa di raro: vogliono solo che la loro foresta torni ad essere un luogo di FESTA ! RIT.
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7. IL MONDO CHE VORREI

1) Il mondo che vorrei Non ha un colore solo Il Mondo che vorrei Ha tanto ghiaccio al polo Il mondo che vorrei non parla una lingua sola e per tutti quanti i bimbi al mattino apre la scuola
E il cielo quando c’è il sole È tutto azzurro ma a volte piove E il bagno se c’è burrasca È meglio farlo dentro una vasca
RIT. Questo è il mondo il mio preferito Questo è il mio mondo e l’ho custodito Come diamanti rari e pregiati In questo mondo siam tutti nati
2) Nel mondo che vorrei Non esiste il carroarmato Nel mondo che vorrei È gioia per ogni nato Nel mondo che vorrei Le braccia per aiutare Nel mondo che vorrei Niente armi da imbracciare
E il lupo che fa spavento È solo quello alle storie dentro E un bimbo che va più lento Avrà l’aiuto e sarà contento
RIT. Questo è il mondo il mio preferito …
Ci voglio dentro il temporale Ed un po’ di tempo anche per sognare Ci voglio dentro l’arcobaleno Ed i vagoni dietro ad ogni treno E se poi devo dirtela proprio tutta Ci voglio dentro anche tanta frutta Che puoi mangiare insieme ai tuoi amici Dopo aver fatto un bel giro in bici
3) Nel mondo che vorrei Si osservano gli animali Si nuota come loro E si vola con le ali Il mondo che vorrei Non nasconde la tristezza E quando c’è bisogno Sa fare una carezza
E il buio se è quello nero Mette paura proprio per davvero Ma poi corro da mamma con la sua luce tutto passerà
RIT. Questo è il mondo il mio preferito …
RIT. 2) Questo è il mondo dov’è che vivranno Tutti i bambini per qualche millanno Se lo ameranno come appena cantato Sarà davvero un mondo incantato
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8. GIOCARE PER GIOCARE
  Giocare per giocare è assai speciale Giocare per giocare è elementare Giocare per giocare non fa male È ricevere per dare Giocare per giocare rima con amare Anche con pregare, fare e ricordare Giocare per giocare non va con sorridere Ma è l’unica possibile
1) Quando noi giochiamo se perdi resti triste Perché le mie giocate non le hai nemmeno viste Vuol dire che son bravo e sono anche il più forte Per me van tutte dritte e a te van tutte storte Se vinco, e son contento, è perché qualcuno ha perso Così senza volerlo qualcuno è già diverso Ma al mondo ogni bambino se nasce è per giocare Che poi vuol dire crescere, amare ed imparare.
RIT. Io non vinco tu non perdi è la legge della pace Chi non riesce può far molto se lo aiuta chi è capace Io non vinco tu non perdi sarebbe naturale Ma a molti sembra solo sia un fatto eccezionale
Giocare per giocare è assai speciale…..
2) L’incontro di due cuori è un bacio della mente accade mille volte miracolosamente Infatti ecco un tale, un giorno in un parcheggio Aiutare per un grazie qualcuno che sta peggio Un bimbo e la sua mamma son scesi da una nave Han fatto un lungo viaggio tra le onde in mezzo al mare La guerra fa paura e ti riempie di spavento Ti ho preso per la mano e già sei più contento
RIT. Io non vinco tu non perdi è la legge della pace Chi non riesce può far molto se lo aiuta chi è capace Io non vinco tu non perdi sarebbe naturale Ma a molti sembra solo sia un fatto eccezionale
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9. FILASTRAP DI NATALE

Oh, oh, oh, notizia sensazionale Oh, oh, oh, lo dice anche il giornale Oh, oh, oh, non c'è più guerra mondiale Oh, oh, oh, perciò, perciò Buon Natale 1) Se canto per Natale questa filastrocca Neanche la comincio e già mi scappa di bocca; Se canto per Natale questa canzoncina Appena mi addormento arriva già mattina
Oh, oh, oh, non è una cosa banale Oh, oh, oh, scoprire cosa fa male Oh, oh, oh, nessuno più in ospedale Oh, oh, oh, perciò, perciò Buon Natale 2) Se canto per Natale questo ritornello "Chi è che è nato un giorno tra il bue e l'asinello?" Se trovo la risposta a quell'indovinello Quel giorno per davvero diverrà il più bello.
Oh, oh, oh, errore grammaticale Oh, oh, oh, nel predicato verbale Oh, oh, oh, ma questo è un giorno speciale Oh, oh, oh, perciò, perciò Buon Natale 3) C'è chi risponde che un Dio si è rivelato Chi dice invece che Gesù Bambino è nato Qualcuno si ricorda che c'è su una stella E chi di doni riempie questa festa bella
Oh, oh, oh, un bimbo viene dal mare Oh, oh, oh, nascosto dentro una nave Oh, oh, oh, dai corri vieni a giocare Oh, oh, oh, perciò, perciò Buon Natale 4) Mangiamo dolci che così va via il dolore Ma nessuno ha ancora detto che è nato AMORE Ma nessuno ha ancora detto che è nato AMORE Ma nessuno ha ancora detto che è nato AMORE Avremo dimenticato di far nascere nel cuore L'unica speranza per un mondo migliore?
Oh, oh, oh, per chi è solo a Natale Oh, oh, oh, per chi purtroppo sta male Oh, oh, oh, se ogni giorno è Natale Oh, oh, oh, perciò, perciò Buon Natale Avremo dimenticato di far nascere nel cuore L'unica speranza per un mondo migliore?
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10. HALLELUIAH (sulla melodia di Halleluiah di Leonard Cohen)
 1) Qualcuno dice che a Natale Non esiste la befana E anche babbo Natale è un’invenzione Ma allora anche Peter Pan Pinocchio, Artù, Merlino e Shrek Non possono cantare l’alleluia HALLELUIAH, HALLELUIAH ….
2) Ma allora io vorrei sapere Perché se tutto è fantasia L’orco delle fiabe c’è davvero E come mai le streghe e i lupi Son fuori ad aspettare già Per poter cantare l’alleluia HALLELUIAH, HALLELUIAH ….
3) Ma di una cosa son sicuro Che a Natale Gesù buono è nato per la pace e l’amicizia E sono certo e qui lo giuro che verrà un giorno senza guerra E tutti canteremo l’alleluia HALLELUIAH, HALLELUIAH ….
4) Ma tutto vero diverrà Se ogni uomo capirà Che c’è bisogno anche un po’ di lui E per chi in casa resterà E nel suo guscio arroccherà È inutile cantare l’alleluia HALLELUIAH HALLELUIAH …
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11. LA DIFESA … (la paura) La natura è proprio strana Se si tratta di aiutare Chi lontano dalla tana Preda non vuol diventare
Prendi a caso una farfalla con le macchie di colori una è rossa, un’altra è gialla e si mescola tra i fiori.
La lucertola che è verde Quando più non può fuggire Della coda un pezzo perde E così potrà sparire
La pittrice della seppia Spruzza nero dappertutto Per creare tanta nebbia E confondere del tutto
Ma nessuno in questa terra Può sfuggire dai cannoni Di chi spara e fa la guerra Uccidendo anche i più buoni.
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12. BALLATA DELLA SPERANZA (Hope’s Ballad) (Su richiesta della maestra Adele Poloni – 1 maggio 2020 – dedicata ai bambini della 2B di Servigliano)
Sei benvenuta, ti stavo aspettando Sapevo già che saresti arrivata Non conoscevo però dove e quando E come saresti nata
Ora ti tengo con me stretta forte Non lascerò che tu scivoli via Chiudo ben bene e a chiave le porte Cambierò la vita mia
Dovrò riempire di fiori il mio vaso Dovrò occuparmi degli altri domani Dovrò guardare lontano dal naso Costruirò con le mani
Se stiamo insieme, saremo migliori Con un rametto il fuoco non dura Con il coraggio che abbiamo nei cuori Scacciamo via la paura
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13. ARRIVA IL RIMAIOLO Arriva a scuola con tutta la roba Coi suoi strumenti e tante parole Raccoglie le rime dal guardaroba Le tira fuori e le illumina al sole
A Carolina gli punge le corde Ora che è qui resterò ad ascoltare Batte Catuba pestando sul verde Canta di pace, di bello, di mare
Quando andrà via rimarrà la sua scia Un’emozione ricordo più intenso Di aver nuotato con la fantasia Dentro quei suoni ben pieni di senso.
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14. MAGO LINGUAGGIO
C'era una volta un pianeta chiamato Terra. Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c'era molta più acqua che terra su quel pianeta. Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po' bislacco. Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano "volante", anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo "guidante", oppure "girante", visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione.
Si parlava spesso di "diritti": il diritto all'istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto alla salute poi, avrebbe dovuto significare che chiunque, ferito, oppure malato, doveva avere la possibilità di andare in ospedale. Ma per chi viveva in un paese senza scuole, oppure a causa della guerra non poteva uscire di casa, oppure chi non aveva i soldi per pagare l'ospedale (e questo, nei paesi poveri, è più la regola che l'eccezione), questi diritti erano in realtà dei rovesci: non valevano un fico secco. Siccome non valevano per tutti ma solo per chi se li poteva permettere, queste cose non erano diritti: erano diventati privilegi, e cioè vantaggi particolari riservati a pochi. A volte, addirittura, i potenti della terra chiamavano "operazione di pace" quella che, in realtà, era un'operazione di guerra: dicevano proprio il contrario di quello che in realtà intendevano. E poi, sulla Terra, non c'era più accordo fra gli uomini sui significati: per alcuni ricchezza significava avere diecimila miliardi, per altri voleva dire avere almeno una patata da mangiare. Quanta confusione! Tanta confusione che un giorno il mago Linguaggio non ne potè più. Linguaggio era un mago potentissimo, che tanto tempo prima aveva inventato le parole e le aveva regalate agli uomini. All'inizio c'era stato un po' di trambusto, perché gli uomini non sapevano come usarle, e se uno diceva carciofo l'altro pensava al canguro, e se uno chiedeva spaghetti l'altro intendeva gorilla, e al ristorante non ci si capiva mai. Allora il mago Linguaggio appiccicò ad ogni parola un significato preciso, cosicché le parole volessero dire sempre la stessa cosa, e per tutti.
Da allora il carciofo è sempre stato un ortaggio, e il gorilla un animale peloso, e non c'era più il rischio di trovarsi per sbaglio nel piatto un grosso animale peloso, con il suo testone coperto di sugo di pomodoro. Questo lavoro, di dare alle parole un significato preciso, era costato un bel po' di fatica al mago Linguaggio. Adesso, vedendo che gli uomini se ne infischiavano del suo lavoro, e continuavano ad usarle a capocchia, decise di dare loro una lezione. «Le parole sono importanti» amava dire «se si cambiano le parole si cambia anche il mondo, e poi non si capisce più niente.» Una notte, dunque, si mise a scombinare un po' le cose, spostando una sillaba qui, una là, mescolando vocali e consonanti, anagrammando i nomi. Alla mattina, infatti, non ci si capiva più niente. A tutti gli alberghi di una grande città aveva rubato la lettera gi e la lettera acca, ed erano diventati...alberi! Decine e decine di enormi alberi, con sopra letti e comodini e frigobar, e i clienti stupitissimi che per scendere dovevano usare le liane come Tarzan. Alle macchine aveva rubato una enne, facendole diventare macchie, e chi cercava la propria automobile trovava soltanto una grossa chiazza colorata parcheggiata in strada. Alle torte invece aveva aggiunto una esse, erano diventate tutte storte, e cadevano per terra prima che i bambini se le potessero mangiare. Erano talmente storte che non erano più buone nemmeno per essere tirate in faccia. Nelle scuole si era anche divertito ad anagrammare, al momento dell'appello, la parola presente, e se prima gli alunni erano tutti presenti, adesso erano tutti serpenti, e le maestre scappavano via terrorizzate. Poi si era tolto uno sfizio personale: aveva eliminato del tutto la parola guerra, che aveva inventato per sbaglio, e non gli era mai piaciuta. Così un grande capo della terra, che in quel momento stava per dichiarare guerra, dovette interrompersi a metà della frase, e non se ne fece nulla. Inoltre aveva trasformato i cannoni in cannoli, siciliani naturalmente, e chi stava combattendo si ritrovò tutto coperto di ricotta e canditi. Andò avanti così per parecchi giorni, con le scarpe che diventavano carpe e nuotavano via, i mattoni che diventavano gattoni e le case si mettevano a miagolare, il pane che si trasformava in un cane e morsicava chi lo voleva mangiare. Quanta confusione! Troppa confusione, e gli uomini non ne potevano più.
Mandarono quindi una delegazione dal mago Linguaggio, a chiedere che rimettesse a posto le parole, e con loro il mondo. «E va bene» disse Linguaggio «ma solo ad una condizione: che cominciate a usare le parole con il loro giusto significato.» «I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi. Uguaglianza deve significare davvero che tutti sono uguali e non che alcuni sono più uguali di altri. E per quanto riguarda la guerra...» «Per quanto riguarda la guerra» lo interruppero gli uomini «ci abbiamo pensato... tienitela pure: è una parola di cui vogliamo fare a meno. » (Gino Strada)
dal sito http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it
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